Basta un caffè per essere felici di Toshikazu Kawaguchi

 

Toshikazu Kawaguchi è nato a Osaka, in Giappone, nel 1971, dove lavora come sceneggiatore e regista. Con Finché il caffè è caldo, suo romanzo d’esordio, ha vinto il Suginami Drama Festival.

 

Il locale sprofondò nel più assoluto silenzio. Nella caffetteria non c’era musica di sottofondo, perciò quando non parlava nessuno si sentiva la donna in abito bianco sfogliare le pagine del libro.

 

Editore: Garzanti Libri
Data di uscita:  14 gennaio 2021
Pagine: 176
Prezzo: 16.00 €

L’aroma dolce del caffè aleggia nell’aria fin dalle prime ore del mattino. Quando lo si avverte, è impossibile non varcare la soglia della caffetteria da cui proviene. Un luogo, in un piccolo paese del Giappone, dove si può vivere un’esperienza indimenticabile. Basta entrare, lasciarsi servire e appoggiare le labbra alla tazzina per vivere di nuovo l’esatto istante in cui ci si è trovati a prendere una decisione sbagliata. Per farlo, è importante che ogni avventore stia attento a bere il caffè finché è caldo: una volta che ci si mette comodi, non si può più tornare indietro. È così per Gōtaro, che non è mai riuscito ad aprirsi con la ragazza che ha cresciuto come una figlia. Yukio, che per inseguire i suoi sogni non è stato vicino alla madre quando ne aveva più bisogno. Katsuki, che per paura di far soffrire la fidanzata le ha taciuto una dolorosa verità. O Kiyoshi, che non ha detto addio alla moglie come avrebbe voluto. Tutti loro hanno un conto in sospeso, ma si rendono presto conto che per ritrovare la felicità non serve cancellare il passato, bensì imparare a perdonare e a perdonarsi. Questo è l’unico modo per guardare al futuro senza rimpianti e dare spazio a un nuovo inizio. Toshikazu Kawaguchi è diventato un fenomeno internazionale con il suo romanzo d’esordio, Finché il caffè è caldo, che ha venduto oltre un milione di copie in Giappone e in Italia è tuttora in classifica dopo mesi dall’uscita. Ora torna con la sua caffetteria speciale e ci consegna una storia emozionante sulla meraviglia che si nasconde negli imprevisti della vita e nei regali del destino.

 

Gennaio è un mese lungo, freddo e molto spesso uggioso, inoltre come ben sappiamo il periodo non è certo dei migliori, in questi momenti bui evadere e viaggiare con la fantasia è d’importanza vitale, esiste un modo migliore per farlo se non grazie a un libro? Per me il nuovo romanzo di Toshikazu Kawaguchi, Basta un caffè per essere felici, è stata una vera e propria iniezione di allegria e buonumore, il romanzo giusto al momento giusto!

Sembra proprio che anche nel 2021 dovremmo accontentarci di viaggiare con la fantasia, in un momento così difficile sto apprezzando ancora di più quei romanzi in particolare che mi permettono di scoprire luoghi lontani che un giorno mi piacerebbe toccare con mano. Mi sembra difficile immaginare che una persona non abbia il desiderio di scoprire il Giappone, Tokyo, la cultura giapponese e passeggiare sotto una pioggia di petali di ciliegio, sarebbe davvero un sogno!

 

Ci aveva pensato spesso, ultimamente. Ma, se fosse morto, il peso dei debiti sarebbe ricaduto sulle spalle di sua madre, e questa era una cosa che voleva evitare a tutti i costi. Tra lui e i pensieri disperati di suicidio si era frapposto solo quel rischio.

 

Sono stata davvero molto felice di poter tornare nella misteriosa e magica caffetteria di Tokyo, protagonista di Basta un caffè per essere felici, il seguito di Finché il caffè è caldo, romanzo d’esordio diToshikazu Kawaguchi. La caffetteria in questione è molto particolare, è situata al piano interrato in una piccola strada, il tempo in questo locale sembra proprio essere un concetto relativo, tutto è uguale e immutato, non c’è musica, le luci color seppia regalano al luogo un’aria vintage proprio come i tre orologi appesi alla parete che segnano tutti un orario diverso. Cosa ha di particolare questa caffetteria? B’è, grazie a un caffè e a un pizzico di magia, e anche a una ricca dose di regole è possibile viaggiare nel tempo. Personalmente mi piacciono tantissimo i romanzi nei quali si può viaggiare nel tempo, Toshikazu Kawaguchi ha inventato un modo decisamente originale e fuori dagli schemi per farlo, dimenticate quindi navi spaziali, stelle, meteore e salti nell’iperspazio. L’atmosfera che si respira in Basta un caffè per essere felici è vintage e delicata, proprio come nel primo romanzo firmato dall’autore giapponese. Toshikazu Kawaguchi ci regala un’esperienza di lettura sentimentale, un libro dove emerge chiara e forte l’umanità, i sentimenti e le emozioni, anche la tristezza, i rimpianti e la bellezza della vita che è giusto apprezzare nonostante il dolore e le difficoltà. Lo stile di scrittura di Toshikazu Kawaguchi è melodioso e delicato, Basta un caffè per essere felici è un romanzo colorato che sa bene come incollare il lettore alle pagine.

 

 

Toshikazu Kawaguchi ci racconta quattro nuove vicende di vita, storie toccanti e sentimentali che non possono lasciarci indifferenti, sono storie fatte di tristezza e dolore, a volte rimpianti e rimorsi ma ciò che le accomuna tutte è la speranza, la speranza di poter ritrovare con un pizzico di magia un po’ di serenità. Come si torna nel passato? Bevendo un caffè prima che si raffreddi. In realtà c’è una sostanziosa dose di regole da seguire, la più importante è sicuramente finire di bere il caffè prima che questo diventi freddo, pena la morte. Bisogna tener ben presente che il passato così come il futuro non può essere cambiato; inoltre è possibile incontrare solo persone che sono state all’interno della caffetteria in una data precisa, per questo viaggiare nel futuro è possibile ma è davvero complicato che si riesca a incontrare la persona cara. Ultimo ma non per importanza, è necessario sedersi solo su una sedia particolare del locale e non è assolutamente possibile alzarsi se non si vuole tornare subito nel presente. L’autore crea una modalità davvero inusuale per viaggiare nel tempo, una modalità incentrata sui sentimenti e le questioni irrisolte piuttosto che sull’esplorazione.

Ho notato che tutti i protagonisti delle storie di Basta un caffè per essere felici sono uomini, contrariamente al primo volume, (se non ricordo male erano tutte donne); mi è piaciuta molto questa scelta dell’autore di rendere tutti umani e vulnerabili indipendentemente dal genere.

 

Le stagioni scorrono in un ciclo continuo. Anche la vita attraversa inverni difficili. Ma, dopo ogni inverno, torna sempre la primavera. Qui era appena arrivata. La primavera di Kazu aveva avuto inizio.

 

I protagonisti hanno la possibilità di trovare serenità affrontando le ombre del proprio passato che continuano a infliggere dolore e sofferenza, è possibile mettere un punto a rimpianti e rimorsi che corrodono nel profondo, alla fine la vita continua, il tempo scorre inesorabile e una persona che ci ha amato davvero non vorrebbe mai che sprecassimo il tempo che ci viene concesso. Mi è piaciuto molto il fatto che Basta un caffè per essere felici porta risvolti importanti anche nella vita dei personaggi che lavorano in questa magica caffetteria, coloro che guidano noi e tutte le persone protagoniste a viaggiare nel tempo. Se dovessi proprio scegliere la storia che mi ha più emozionata è l’ultima, mi hanno molto commossa le dinamiche e i sentimenti, mi sono piaciuti tantissimo i protagonisti e il coinvolgimento dei gestori del caffè.

Toshikazu Kawaguchi ci regala un’iniezione di positività e speranza, Basta un caffè per essere felici è un romanzo dolce e delicato che esalta la bellezza della vita con semplicità.

 

 

 

 

 

 

 

Desclaimer: si ringrazia l’ufficio stampa di Garzanti Libri per la copia omaggio

 

 

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